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Livatino e Badminton

Livatino e Badminton un connubio strano

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da Segreteria

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Livatino e Badminton un connubio strano, quasi inusuale da pronunciare e da sentire. Eppure…..eppure questo connubio si è rivelato vincente. Gli alunni chiamati a portare in alto il vessillo del Livatino sono calciatori e calciatrici, un tennista e una velista, eppure i colpi sferrati, i movimenti le tattiche utilizzate sembrano quelle di atleti da badminton. Paga l’inesperienza ma sia categoria Allievi che categoria Allieve se la giocano punto su punto contro tutto e tutti. Si va in finale contro i campioni regionali uscenti il “Filangieri” che mette in campo i suoi migliori bombardieri sia nei due match singoli che nel doppio, ma i nostri non si fanno intimorire, infatti nel doppio Annunziata e Carbone giocano come se avessero fatto questo sport da infanti; nel singolo Liguori e Inizio spremono gli avversari dando il meglio di loro come se fosse la finale nazionale. Purtroppo l’inesperienza e anche l’emozione ci fanno pagare il prezzo e il verdetto parla chiaro, la finale maschile degli allievi è del “Filangieri”. Si passa alla finale femminile, altra storia altra musica. La studentessa Dell’Aquila nel singolo si trasforma in un muro invalicabile verso la quale le bordate e i colpi dell’avversaria si schiantano senza sortire effetto e vince la nostra velista. Nel doppio le due calciatrici Borriello e Giugliano se la giocano e se la sudano a ogni punto fino ad arrivare a due set pari sul 10 a 9 per noi; Borriello batte e l’avversaria ribatte, risposta pronta e precisa di Giugliano e l’avversaria in difficoltà sbaglia. La finale femminile è nostra sia di singolo che di doppio. Purtroppo c’è quella dannata regola della somma dei set….dannata, dannatissima regola, loro hanno vinto più noi anche se noi abbiamo combattuto più di loro. Così la statistica fa vincere il “Filangieri”, ma noi siamo stati grandi, fenomenali e dal mio punto di vista nonché del mio collega prof. Vodini, epicamente commoventi. Ben venga lo sport, onore ai vinti, ma l’anno prossimo sarà altra musica.

prof. Nicola La Marca

 

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